Descrizione
Il fascicolo che chiude l’annata presenta articoli che toccano aspetti salienti della teoria politica: dal substrato etico che è proprio dei regimi democratici, tema di raccordo tra scienza politica e filosofia politica, ai fattori che presiedono a meccanismi rilevanti nella vita interna dei partiti politici, quali i metodi di selezione della leadership e la produzione degli incentivi simbolici che stimolano la partecipazione attiva della membership, fino alla giustificazione in termini procedurali del regime democratico.
Questo itinerario viene aperto dal saggio di Giuseppe Ieraci, (Democrazia e religione: considerazioni sulla tolleranza e il relativismo in democrazia), nel quale viene condotta una puntuale indagine delle implicazioni normative proprie delle istituzioni democratiche, in prospettiva kantiana, senza trascurarne l’essenzialità così come la problematicità.
La ricerca empirica condotta da Mariano Cavataio e Luciano Fasano sposta il fuoco sopra una recente innovazione introdotta nella legittimazione dei leader dal PD, ovvero sul ricorso a primarie aperte per l’elezione del segretario, gettando luce sul comportamento di voto esibito dai partecipanti (i cosiddetti “selettori”) nel momento successivo alle primarie stesse, al fine di accertare il grado di fedeltà di questi militanti (Leali, incerti o defezionisti? Atteggiamenti di voto post primarie nei selettori fra il 2007 e il 2013).
Restando nel campo dei partiti politici, per certi versi in continuità con quanto esplorato empiricamente da Cavataio e Fasano, Fabio Sozzi e Mauro Bolognini si interrogano circa i meccanismi che, entro i confini dell’organizzazione, presiedono a modellare i fondamentali riferimenti identitari dai quali trae alimento la lealtà dei seguaci, dispiegando la loro riflessioni sopra un piano più squisitamente teorico (La costruzione dell’identità partitica: una prospettiva organizzativa).
Seguono pagine che costituiscono un classico della scienza politica, a firma di George E. G. Catlin, colui che può essere considerato tra i fondatori della cosiddetta “Scuola di Chicago“, che avviò ed impose la svolta comportamentista in scienza politica, in tema di Politica ed Etica, che qui compaiono per la prima volta in lingua italiana.
Il fascicolo termina con la lettura di Pamela Pansardi, che, alla luce di una recente pubblicazione, affronta il tema teorico assai pregnante della giustificazione politica del sistema democratico sulla base di motivazioni di ordine procedurale, ponendone in risalto la salienza anche in vista della forza e della stabilità delle istituzioni della democrazia.