Descrizione
I matti sono brutti, sporchi e cattivi. L’immaginario collettivo tenta di tenere fuori di sé la pazzia, relegandola in spazi invivibili dal punto di vista sia strutturale sia semplicemente ambientale; questo caratterizza la storia di una psichiatria che esclude, che discrimina, che diventa violenta e disumana. La nostra riflessione vuole proporre il bello, lo spazio vissuto piacevolmente e funzionalmente adatto al benessere fisico e mentale come elemento fondamentale della terapia e forse ancora meglio della psicoterapia residenziale. Intorno a questo tema ho invitato amici psicoanalisti, architetti, psichiatri, ingegneri “a dir la loro”, mettendola a disposizione di un pensiero condiviso (speriamo…).
Alla realizzazione di questo numero, curato da Giovanni Giusto, hanno collaborato: Argentieri C., Mazzoni M., Russo F., Peciccia M., Puviani M., Schinaia C., Visentini R., Vitta P., Ziosi G.