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La guerra fuori

18.90

Psichiatria, Risorgimento e Grande guerra

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La caduta di Napoleone lascia in eredità all’Italia tre cose: un ammodernamento nel diritto rispetto all’ancien régime, un afflato all’unità nazionale degli italiani sotto il tricolore, e la psichiatria come disciplina a un tempo medica, filosofica e politica. I primi medici che progressivamente si trasformano in alienisti sono, insieme ai ceti mercantili e agli esercenti le altre professioni liberali, tra i protagonisti del Risorgimento all’inizio nella sua fase repubblicana e mazziniana, e poi in quella egemonizzata da Casa Savoia. E dopo il Risorgimento sono coinvolti nella costruzione di una legislazione unitaria nelle materie che li riguardano più o meno direttamente: l’igiene carceraria, la pena capitale, il Codice Penale, il manicomio criminale, e ovviamente l’assistenza psichiatrica.

Il loro ruolo di protagonisti della vita nazionale è confermato in occasione della Grande Guerra: gli psichiatri sono testimoni dei traumi che la guerra moderna con la sua spaventosa potenza distruttiva provoca nella mente dei soldati. Eppure, hanno difficoltà a riconoscerne pienamente la natura emotiva, a identificare nella guerra stessa il vero colpevole.

E oggi, che la guerra ritorna di attualità anche così vicino a noi e, di nuovo come allora, quasi non è più possibile pronunciare la parola pace, quelle testimonianze, quei dibattiti di allora ritornano a essere un monito: di cosa è stata, di cosa è, di cosa sarebbe di nuovo la guerra.

Informazioni aggiuntive

Autore

Categoria

Collane>Saggistica, Filosofia, storia e scienze umane, Psichiatria

Data di Pubblicazione

15 novembre 2024

ISBN

978-88-3298-552-8

Legatura

Brossura

Misure

16.5×23.5 cm

Numero di Pagine

220

Descrizione

Paolo Francesco Peloso, nato nel 1963, ha cominciato a vent’anni a frequentare l’ex ospedale psichiatrico di Quarto a Genova avendo tra i suoi maestri il primo collaboratore di Franco Basaglia a Gorizia, Antonio Slavich (1934-2009). Dal 1991 lavora come psichiatra nei servizi pubblici della Liguria, e dal 1996 appartiene al gruppo dirigente della Società Italiana di Psichiatria. Dal 2009 è uno dei dirigenti del Dipartimento di Salute Mentale di Genova. È autore di oltre 400 saggi su problemi di psicopatologia, clinica, organizzazione sanitaria, psichiatria forense e carceraria e storia della psichiatria, tra i quali Lo splendore della ragione. Storia della psichiatria ligure nell’epoca del positivismo, scritto con Emilio Maura (La Clessidra, 1999). Ha curato con Roberto Catanesi e Luigi Ferrannini il volume La contenzione fisica in psichiatria (Giuffré, 2006); e con Luigi Ferrannini l’edizione italiana del libro di Jean Louis Senon La salute mentale in carcere (CSE, 2006) e il numero monografico Psychiatric Rehabilitation in Italy della rivista International Journal of Mental Health (2016). Tiene dal 2015 la rubrica Pensieri sparsi. Tra psichiatria, impegno civile e suggestioni culturali sulla rivista open access “Pol. It. Psychiatry on line Italia”, dove ha pubblicato oltre cento articoli. Ha pubblicato Franco Basaglia, un profilo, (Carocci, 2023). Per Erga ha pubblicato Ritorno a Basaglia?, La Guerra dentro e La Razza guerriera.

 

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