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Dottore, ho il pennello nell’occhio

10.00

Gianni Soletta ha allestito in passato numerose mostre personali tematiche con le quali ha sviluppato argomenti legati all’antropologia, materia che è stata il filo conduttore di una vita. Artista concettuale genovese, presente più volte in importanti rassegne nazionali e internazionali (X Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma, Factotum – Rassegna Internazionale del Libro d’ArtistaArtefiera di Bologna), ha partecipato anche a molte collettive. Da anni ha rinunciato a esporre i suoi lavori in buona misura perché non condivideva – né tutt’ora condivide – le meccaniche del mercato dell’arte e l’ambiente chiuso in cui queste si alimentano. Così, per vivere fuori dalla mischia, si è occupato di comunicazione grafica ed editorial anche nel campo della grafica e della vignettistica (per Coop Liguria). Ha pubblicato MITOVIVO.it nella collana Scandagli d’Idea XS, Erga edizioni, Genova, 2013, e creato l’omonimo sito (www.mitovivo.it) che ha segnato il suo ritorno nell’ambito artistico. Sempre per Erga edizioni ha pubblicato nel 2014 Anche gli artisti nel loro piccolo si incazzano.

Informazioni aggiuntive

Autore

Categoria

Arte, Collane>Medicina e Benessere

Data di Pubblicazione

1 giugno 2022

ISBN

978-88-3298-359-3

Legatura

Brossura

Misure

11×18 cm

Numero di Pagine

160

Descrizione

La Singolare ricetta di un pittore affetto da maculopatia – Fotografie di Fabrizio Soletta

 

E’ sicuramente più facile dire cosa non è questo libro piuttosto che spiegare cosa pretenderebbe di essere. Iniziamo allora a chiederci: è un racconto medicalacrimoso tipo Dr. House? No! è forse una triste storia sull’infausto destino? No!! Sarà magari la narrazione di una vicenda inneggiante alla pia rassegnazione? No!!! Si tratta di un manuale per vincere la maculopatia? Ma figuriamoci!

Allora cos’è e cosa vuol significare?

L’autore trova spazio tra le larghe maglie lasciate da una inevitabile autobiografia, per inserire le sue riflessioni che saranno la leva per forzare la mano a ciò che lo ha reso ipovedente impedendogli di dipingere, l’attività più importante della sua vita. Non identifica come responsabile solo la malattia, ma scava nel pensiero, nei ricordi, nell’esperienza, fino a rendere complice del suo ritorno alla pittura, il soggetto che ha trovato. Un ritorno che trova le sue radici nel corposo passato ma che si affaccia con significative novità. Anche la malattia, malgrado ogni sforzo per impedirglielo, si insinua con un proprio linguaggio, come contrappunto alla ritrovata melodia dell’arte.

A chi è destinato questo libro? A chi ama l’arte, in particolar modo a chi la sa guardare (il termine è quello appropriato).

Forse questo libro può aiutare a percorrere un sentiero di lettura diverso da quello a cui si è abituati.

 

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