Descrizione
Dopo un iniziale periodo (1945-inizi anni Cinquanta) in cui Beconi medita la moderna tradizione pittorica toscana risolvendo la sua pittura in esiti di realismo poetico, l’artista accede presto ad un espressionismo caratterizzato dal libero uso del colore e dall’ardita definizione plastica della forma. Questo raggiunto linguaggio culmina nel ciclo Stazzema, drammatica rievocazione dell’eccidio nazista del 1944, realizzato tra la fine del 1950 e i primi anni Sessanta. Il ciclo costituisce un passaggio fondamentale nell’arte di Beconi, avviata negli anni successivi ad una ricerca sul tema prevalente della figura nel paesaggio e destinata a sfociare in immagini in cui i personaggi dell’ambiente quotidiano assurgono alla dimensione di figure emblematiche di una concezione mitica della realtà. In oscillazione costante tra lirismo e dramma, la pittura di Beconi si risolve sempre più in una visione in cui il mito ha una preponderanza risolutiva. Peculiarità della poetica dell’artista è quella di non scindere mai i suoi legami con la realtà, trasposta in un’atmosfera immaginativa e poetica che trova alimento in un personale linguaggio fondato su inedite qualità coloristiche e formali.