Descrizione
Questo seguito a “Odor di Basilico. Autentiche ricette della cucina ligure” è dovuto al successo (oltre 20 edizioni) che hanno incontrato la semplicità di esecuzione e la garanzia di riuscita che l’Autrice si era proposta quale scopo preciso della sua fatica.
“Alle lettrici, alla loro garbata insistenza, dobbiamo questa parte, comprendente non più la scelta “storica” del piatto, bensì la semplice variante al menù quotidiano, con particolare riguardo sia al “palato” ligure che, nella maggior parte dei casi, alla notorietà stessa del piatto. Un ricettario di facile consultazione quindi con piatti di semplice esecuzione e certa riuscita, pagine “da fornelli”, da tenersi a portata di mano, da riporsi fra il barattolo dello zucchero e quello del caffè, da consultarsi al mattino per trovare una valida risposta al fatidico: «…E oggi cosa faccio da mangiare?»”
In aggiunta ecco la curiosa e intrigante Storia della cucina ligure scritta con l’allegra ma scientifica penna di Michelangelo Dolcino.
Una storia vera, perché nasce attraverso le cose che facciamo tutti, ripetendole giorno per giorno, e va a ritroso nel tempo per scoprire come le medesime cose venivano fatte in epoche precedenti e, soprattutto, come le facevano i grandi uomini. Una storia non solo degli utensili e dei modi di cucinare ma anche una storia dei peccati di gola dei nostri antenati, specie dei più illustri. La nostra civiltà consumistica, dominata dalla fretta e dalla indifferenza, diviene sempre più dispersiva. E sempre più distratta verso il piacere della mensa. Un piacere che non è soltanto d’ordine gastronomico e mai lo fu, neppure nelle epoche culinariamente più sfacciate. Lo stesso Trimalcione cercava, attraverso quella prodigalità plateale, da autentico “parvenu”, di cui ci è giunta notizia, di inserirsi nella buona società di allora. Cercava un approdo, cercava l’amicizia. Il che è significativo.